Parkinson, intestino e appendice

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Quali interazioni esistono fra il Parkinson, l’intestino e l’appendice?

Numerose ricerche hanno dimostrato che  alcuni tipi di Parkinson potrebbero originare dall’intestino.

Ruolo della proteina alfa sinucleina

La proteina alfa sinucleina è conosciuta da tempo perché, fra le altre cose da luogo ai corpi di Levy, formazioni interne ai neuroni che ne influenzano e ne riducono il funzionamento.

Uno studio pubblicato di recente su Neuron ha indagato il ruolo di questa proteina e in quale maniera potrebbe depositarsi nei neuroni.

Ora una nuova ricerca pubblicata su nejm.org chiarisce ulteriormente il ruolo dell’intestino e dell’appendice nello sviluppo della malattia di Parkinson.

La ricerca

All’interno di uno studio sulle interazioni fra intestino e Parkinson in Svezia circa 500 mila persone che avevano subito un intervento di appendicectomia sono state messe a confronto con lo stesso numero di persone che la avevano conservata

I risultati

Fra tutti i partecipanti circa 2 mila persone hanno sviluppato la malattia di Parkinson con una incidenza di circa il 20 % inferiore fra coloro che non avevano più l’appendice.

Inoltre, fra coloro che hanno sviluppato la malattia ed avevano subito l’intervento almeno 20 anni prima, l’età di insorgenza era mediamente più alta rispetto al gruppo di controllo.

I ricercatori hanno scoperto che 46 su 48 appendici non asportate avevano alti livelli di alfa sinucleina insolubile simile a quelli trovati nei neuroni cerebrali delle persone affette da Malattia di Parkinson.

Commento

I risultati hanno dato ragione alle supposizioni degli scienziati.

L’appendice può rappresentare veramente un importante serbatoio di forme patogene di alfa si nucleina che possono contribuire all’avvio e allo sviluppo del Parkinson.

Ora saranno necessari molti ulteriori studi per individuare attraverso quali meccanismi l’alfa sinucleina raggiunge e si deposita nei neuroni.

Ma una strada importante è ora aperta per comprendere meglio questa malattia e le ricerche potrebbero presto riuscire a sviluppare una cura per l’individuazione precoce di fattori di rischio e cure efficaci per alcune forme di Parkinson.

Parkinson, intestino e appendice